ANEDDOTI E SCOMMESSE VINTE

di Claudio Guazzini

 

L’inizio dell’avventura è fantastico. Dei signori si presentarono al bar di Stelio proponendogli di collocare dei distributori automatici nella scuola media della città e Stelio non poté che rimanere colpito dal nuovo che stava avanzando. Seguirono altre offerte, tra cui gli ospedali, e lui le accettò nonostante fossero giudicate impossibili da tutti, tanto che anche se ero ancora ragazzino ricordo benissimo i suoi amici criticarlo perché giudicavano queste scelte troppo rischiose.

Il lavoro di Stelio continuò negli anni attraverso l’acquisizione di macchine installate in altri Comuni e l’acquisto di proprie postazioni. Il mercato era pressoché nuovo ma quanti avrebbero investito soldi nelle “macchinette” all’inizio degli anni 70? Lo chiamavano l’omino del caffè e tutti gli volevano bene. Quando iniziai a lavorare con lui questo affetto mi colpì subito. Pur facendo un lavoro “sordo” (così venivano chiamati i lavori da piccolo commerciante) aveva clienti che, anche quando lamentavano rimborsi, non mostravano mai astio nei suoi confronti.

Dopo i distributori automatici per le grandi comunità egli capì che serviva una macchina semplice e di dimensioni ridotte, adatta per le piccole imprese locali. Decise così di investire nella Liofaemina (un brevetto del 1968). La sede tecnica storica della Faema era a Firenze. Furono i tecnici di quest’azienda che idearono un porzionato, costruirono una macchina forse rudimentale ma adatta allo scopo dell’estrazione…